01 maggio 2008

il fisco di Pulcinella

Chi l’ha detto che il reddito è un fatto personale?
L’Agenzia delle Entrate, nella mattinata di ieri ha reso pubblici, online, gli imponibili degli italiani del 2005, provocando una forte polemica tra contribuenti, associazioni consumatori e garante della privacy.
Il provvedimento sulla trasparenza è assolutamente legittimo, sostiene il direttore dell’Agenzia delle Entrate, che giustifica il provvedimento come atto di armonizzazione rispetto ai sistemi fiscali comunitari e di democrazia.
Inneggiano alla violazione deliberata della privacy le associazioni consumatori come Adoc. Da quanto si apprende da una nota dell’Associazione, infatti, si considera l’iniziativa «una palese violazione della legge sulla privacy e un pericolo per l’aumento della criminalità e della violenza, dato che sono stati pubblicati dati sensibili sui redditi, ghiotta fonte di informazione per i criminali».
Ricordiamo che questi dati sono sempre stati accessibili da chiunque andando di persona presso gli uffici del proprio comune.
A questo punto non si sa più se ridere o piangere.

Anche il garante della privacy subito dopo la pubblicazione precisava che “L’iniziativa non è mai stata sottoposta all’attenzione del garante della privacy.
Già nel primo pomeriggio di ieri, su invito dello stesso Garante, attraverso un comunicato stampa, l'Agenzia delle Entrate comunicava che "A causa dell’elevato numero di accessi al sito dell’Agenzia ed al fine di fornire ulteriori delucidazioni al Garante per la protezione dei dati personali, è sospesa la disponibilità degli elenchi nella sezione uffici dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competenti del sito internet www.agenziaentrate.gov.it"
Ma come? Nel 2001, il Garante rispondeva ad un esposto/ricorso presentato al Ministero delle Finanze per la pubblicazione su un quotidiano locale proprio dei dati della dichiarazione dei redditi, e la risposta fu:
"Attività giornalistica - È lecita la pubblicazione di dati relativi a redditi dei contribuenti
Alcuni dati relativi a redditi dei contribuenti sono sottoposti per regolamento a forme di pubblicità. La diffusione in ambito giornalistico di tali dati è pertanto lecita.
"
Ora, se era lecita allora la pubblicazione di questi dati su un quotidiano locale, non si spiega perché sia stata violata la privacy pubblicando i dati sul sito dell'Agenzia delle Entrate.
Perché dobbiamo sapere tutto delle persone pubbliche, dei politici, degli sportivi, e poi ci si crea problemi se un nostro vicino conosce la nostra dichiarazione? Abbiamo mica rubato…o evaso…o eluso il fisco…
E così anche per il comune di Brentonico nella mattinata di ieri, per qualche ora, sono stati resi noti gli elenchi e gli imponibili dichiarati dai contribuenti relativamente all'anno d'imposta 2005.
A conferma di quanto detto sopra, sulla stampa locale di oggi (L’Adige di Giovedì 01.05.2008) è cominciata la pubblicazione degli elenchi per la città di Trento e Rovereto. La pubblicazione seguirà nei prossimi giorni e coinvolgerà anche i centri minori.
Seguiremo nei prossimi giorni l'evolversi del caso e il pronunciamento degli organi competenti: a tutti un invito ad esprimere ulteriori commenti in merito!

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il nostro cinque per mille

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se il mio imponibile viene divulgato in rete non è un problema così come per voi (mi pare di capire...)
Beppe Grillo invece si è messo a strillare come un aquilotto. Come mai? Se non c'è niente da nascondere non dovrebbe essere un problema!
uno di voi

Anonimo ha detto...

Fisco, aperta inchiesta a Roma
"Arresto per chi usa i dati web"

è il delirio completo, una corsa a chi la spara più grossa per cercare di bloccare questo atto che anche io ritengo "democratico"
anche oggi è proseguita su L'Adige la pubblicazione dei redditi dei + benestanti... di Trento, Rovereto, Pergine, Cles,.....
ma se i dati sono disponibili sulla carta stampata perchè non dovrebbero esserli su internet?
se non è un problema "di sicurezza" pubblicare i dati dei redditi dei benestanti perchè dovrebbe esserlo per la pubblicazione dei dati "dei poveri" presunti o reali?
la solita Italia che non vuol vedere o far vedere....
ciaooooooo
gp

Anonimo ha detto...

I redditi dei cittadini sono e devono restare un fatto personale e riservato tra il cittadino e lo stato. Di interesse pubblico dovrebbero invece essere le attività di lavoro "in nero" che moltissimi cittadini svolgono come secondo o terzo lavoro o mentre stanno incassando sostanziose pensioni magari dopo pochi anni di lavoro nel settore pubblico e/o dintorni. Di questi "cittadini responsabilii", pronti a moraleggiare su tutto e tutti dentro e fuori i bar, Brentonico ne è piena. Così come il resto d'Italia.