13 febbraio 2009

ancora inadempienti

Ne avevamo già parlato lo scorso luglio (post lista nera degli inadempienti) ma evidentemente va bene così!

Solo 4 Comuni rispondono a Brunetta
Vallagarina maglia nera, almeno in materia di trasparenza degli atti pubblici

Sono stati resi noti ieri i dati ufficiali, fonte del Governo, sulle consulenze affidate all'esterno dagli enti pubblici e para pubblici del Trentino. Quasi una provocazione: fra le amministrazioni comunali che hanno adempiuto agli obblighi previsti dalla norma Brunetta dello scorso anno, hanno risposto poco meno del 40 % delle amministrazioni comunali della provincia. Ma in Vallagarina la percentuale scende a picco: solo 4 Comuni hanno deciso di mettere "in piazza" i loro rapporti con consulenti privati. Fra i virtuosi della trasparenza Rovereto, il capoluogo che almeno in questo dà il buon esempio, Mori, Volano e Nomi. Per il resto tabula rasa: gli altri 14 Comuni del C10 hanno fatto spallucce. Insomma da Avio a Calliano, da Brentonico alle Valli del Leno, dalla Valle di Gresta a Pomarolo il messaggio stato uno solo: Brunetta e le sue smanie di trasparenza ci fa un baffo. O quasi. E nemmeno il Comprensorio ha dato il buon esempio. Anche l'ente di Via Tommaseo, infatti, sarebbe stato tenuto a comunicare al ministro nomi e importi delle consulenze affidate a professionisti esterni. La norma, fissata lo scorso anno, prevede che ogni tipo di rapporto con soggetti esterni che comporti spesa a carico delle finanze pubbliche non possa «ricevere attuazione se non sia stato preventivamente reso noto attraverso la pubblicazione sul sito web dell'amministrazione o del soggetto interessato, nonché comunicato al Governo e al Parlamento». Norma chiara, quindi. Eppure in Vallagarina pare proprio che amministratori e burocrati non l'abbiano capita. O abbiano fatto orecchie da mercante. Forse però la prima ipotesi è la più verosimile. Dopo un giro di telefonate nei vari municipi lagarini, ieri quello che si è capito è che gli amministratori bene che vada ne sapevano meno che niente: «Di sicuro si è trattato di una nostra mancanza o di una svista; nel mio caso particolare - ci ha dichiarato ieri pomeriggio la sindaca di Besenello, e vice presidente del comprensorio della Vallagarina, Carmen Manfrini - me ne sono accorta tardi, quando i termini per la comunicazione al ministero erano già chiusi. Di sicuro non c'è stato dolo anche perchè si tratta di atti che sono già pubblici in quanto vengono affissi sulle bacheche dei nostri Enti». Insomma una svista. Svista degli amministratori o dei burocrati? Giorgio Dossi, sindaco di Brentonico, altro Comune inadempiente, tende a scaricare la responsabilità sugli uffici: «Quando ho letto la notizia mi sono detto che devo tornare alla carica con i miei uffici; perché sia chiaro, qui non c'è in ballo una responsabilità politica ma una negligenza dei responsabili del procedimento che avrebbero anche il compito di fare questa comunicazione. Insomma il problema è solo ed esclusivamente organizzativo». Poi, però, c'è anche chi la comunicazione a Brunetta l'ha fatta e l'ha fatta volentieri. Molto volentieri: «Mi sembrava giusto rendere il più possibile pubblici questi dati - ci ha detto ieri sera Mario Gurlini, sindaco di Mori - prima di tutto perchè mi sembra che la trasparenza nella pubblica amministrazione sia un valore primario ma anche per ridimensionare la voce che gira secondo la quale le amministrazioni comunali sperpererebbero denaro in consulenze piu o meno utili; quindi ho aderito volentieri alla richiesta del Governo per dimostrare che quello delle consulenze nel mio comune è un fenomeno tutto sommato di entità contenuta». Insomma, almeno a Mori, e con Mori, Rovereto, Volano e Nomi, niente da nascondere. A nessuno. Tanto meno a Brunetta.
tratto da L'Adige di Ven 13.02.2008

Dal sito del Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione "tutti" i Consulenti e collaboratori esterni - Anno 2008
CORTE CONTI: INADEGUATI CONTROLLI SU PA, POCA TRASPARENZA


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1 commento:

Anonimo ha detto...

Che nuova figura di --omissis--! Il nostro borgomastro non perde occasione per far ricadere pubblicamente colpe e responsabilità sui dipendenti. Lo ha fatto anche in altre occasioni. Sono cose che non si fanno, nemmeno quando si è politicamente alle strette. Un sindaco è sempre e comunque responsabile di quanto succede nella propria amministrazione.