27 gennaio 2012

I paria dell'Altopiano

Leggo sull’ultimo numero de “Le Voci dell’Altopiano”, il periodico parrocchiale diffuso in ogni famiglia brentegana, la risposta, superficiale e pelosa ben oltre il limite dell’arroganza, offerta ad una signora che, molto civilmente e con ragioni da vendere, contestava le argomentazioni di una signorina neolaureata sostenute in un articolo dell’estate 2011.
Si trattava delle conclusioni di una sua ricerca sulla situazione economica e turistica sull’Altopiano e, in particolare, dell’impatto delle seconde case in quel di Brentonico.
Le conclusioni, del tutto risibili, riguardano:
-La precaria sostenibilità degli impianti di Polsa-S.Valentino
-Il peso delle seconde case è svantaggioso per la comunità
-Le presenze dei turisti diminuiscono (e quelli che vengono spendono pure poco!)
-Il turismo non fa lavorare gli indigeni
-I turisti non consumano i prodotti locali
Soluzioni? Bastano delle scelte condivise.
Ma quali siano le soluzioni, quali le scelte da condividere e con chi non ci viene detto.
-Gli impianti di Polsa-S.Valentino.
La gestione pubblica di queste strutture è stata fin qui , deficit dopo deficit, fallimentare. Stranamente la Magistratura ha assistito indifferente alle disinvolte e dilettantesche gestioni del passato.
Gestioni che hanno comunque deteriorato l’immagine di queste stazioni. Impianti superati (Rosa del Sole); Piste secondarie chiuse anche in presenza di molta neve; organizzazione precaria, cartelli in italiano e inglese scritti/tradotti da incapaci (bastava copiarli da una delle mille stazioni Trentine). Calendari teorici. Marketing e promozione inesistenti o, sempre per via dei dilettanti sponsorizzati dalla politica locale, negativi. Ora la Provincia sembra aver dato una svolta più professionale ed efficace alla situazione. Occorre completare le strutture con un altro paio di laghetti, peraltro funzionali anche al turismo estivo, per la riserva d’acqua (uno, di elementare realizzazione presso l’attacco del sentiero del Corno della Paura, l’altro, probabilmente, nell’area della Chiesa a S.Valentino). sarebbe di gran richiamo l’illuminazione notturna della pista della Polsa (anche qui con un investimento certamente modesto). Tuttora indispensabile l’aggiornamento multilingue e in tempo reale del sito internet nonché l’estensione del bacino promozionale al Garda e a Mantova, Verona, Brescia, Bergamo e Milano. Ricordiamoci che la supposta modestia di questi impianti è ampliamente compensata dalla vicinanza a quei bacini d’utenza, vicinanza che assicura almeno un paio d’ore di fruibilità in più rispetto a tutti gli altri impianti del Trentino. I prezzi bassi vanno riservati ai residenti del comprensorio vallagarino. In cambio di buoni servizi è corretto far pagare gli standard di mercato.
Infine gli amministratori di Brentonico si rassegnino. O considerano quei siti come una fortuna da difendere e sviluppare o che cedano quei territori ad amministrazioni più consapevoli e illuminate (Avio? Malcesine? Torbole?).
-Il peso delle seconde case è svantaggioso per la comunità.
Solo una visione colpevolmente provinciale e malaccorta (o ignorante?) può affidarsi a tesi del genere.
Le seconde case esistono perché le lottizzazioni, con tutti i servizi annessi, sono state previste dai Piani Regolatori. La Brentonico odierna è l’immagine di chi l’ha progettata, danni urbanistici ed ambientali compresi. Chi ha acquistato quelle case le ha pagate ai brentegani, così come tasse ed oneri di urbanizzazione sono “ricaduti” su questo territorio. Poteva “ricadere” di più? Certo. Ma non è colpa degli acquirenti se a Brentonico non c’è un Notaio, le agenzie immobiliari che van per la maggiore sono in valle così come le imprese edili e gli artigiani (muratori, idraulici, elettricisti ecc.) più avveduti, puntuali ed esperti. C’è qualche spiegazione se gran parte delle seconde case è abitata solo per pochi giorni l’anno. Il trasporto pubblico non è pensato né per i turisti né per i part-time-resident. Impossibile raggiungere Brentonico in treno negli week-end. Impossibile fare la spesa senza disporre dell’automobile. In mancanza dei servizi commerciali minimi richiesti anche per acquistare un solo bene, frequentemente scadente o indisponibile, è normale che, senza parcheggi presso il locale supermercato, senza la possibilità di utilizzarne il carrello all’esterno, senza poter scegliere… Si prosegua fin giù in valle… E i brentegani DOC? A frotte li incontrerete più facilmente al Poli o al Millennium che a Vigo… Per i non residenti vivere a Brentonico è costoso: ICI ai massimi, elettricità sovra-tassata, GPL carissimo (il metano non raggiunge i centri a maggior densità di seconde case), l’allacciamento normalizzato alle fognature è stato un sostanzioso recente onere, l’acqua, non più di eccelsa qualità e ovviamente tutta pagata, è talvolta razionata, la TARSU costa più che a Milano ma l’immondizia qui è evacuata con la stessa frequenza - bassa - in alta e bassa stagione… Quindi se vorrete veder tornare questi Paria (*) dell’Altipiano occorre rimboccarsi le maniche sui temi suesposti, ma se volete altre idee, c’è chi le ha.
-Le presenze dei turisti diminuiscono (e quelli che vengono spendono pure poco!).
Aggiungerei a quanto sopra che, terminato il grande flusso degli anni ’70, dovuto quasi esclusivamente agli emigranti (ormai pensionati) di ritorno, emigranti che di gente qui ne ha fatta venire a frotte, non si fa nulla per fare conoscere e promuovere professionalmente questo paese. A Rovereto, sede della “nostra” APT (sciagura, massima sciagura) non c’è un cartello stradale che indichi “BRENTONICO” come non c’è su tutto il Garda e in Valdadige. Le sagre e gli intrattenimenti (peraltro limitati alla sola stagione estiva) sono rivolti esclusivamente a chi a Brentonico già c’è, mentre bisogna portare gente da ogni dove, qui e subito, nella Brentonico che c’è così com’è. I clienti vanno”catturati”. L’importanza della strada Graziani non è stata ancora compresa da tutti (ma i terroristi che l’hanno fatta saltare un paio d’anni fa, sì) altrimenti ci sarebbe una “rete” di cartelli (motobikers welcome, internet-cafe, wine-bar, gas-station, panini, poste e 100 altri) per pescare fra le centinaia di turisti che scendono dal Baldo. E se gli Autoservizi Andreolli si convenzionassero con le Funivie del Baldo per riportare dal Palù a Malcesine i bikers e le loro MBK… Pescheremmo anche qualcuno che si potrebbe nuovamente invaghire di Brentonico. E se gli operatori esistenti si dessero una mossa? Magari facendo tutti insieme un corso di marketing? (L’ho proposto più volte e gratuitamente agli assessori competenti ma… Con poca spesa c’è gente molto più brava del sottoscritto che lo potrebbe fare!). Indispensabile un associazionismo delle professioni (Turismo, Commercio, Agricoltura) forte e dinamico per condizionare i dilettanti dell’Amministrazione Comunale. Se no ogni nuovo universitario brentegano ci verrà a deprimere con le stesse inconcludenti tesi.
-Il turismo non fa lavorare gli indigeni.
Vero. Moltissimi operatori non sono né nativi di Brentonico né vi risiedono. Chissà perché? Molti fanno lavorare i famigliari (idem), molti personale extra-comunitario (idem, idem), qualcuno (e non lo so solo io) nemmeno in regola. Ma quanti sono i disoccupati a Brentonico? Che qualifica hanno? Quanti sanno una lingua straniera? Quanti non considerano nemmeno lontanamente di lavorare a Brentonico? Sbaglio o anche la nostra saccente neolaureata, pur sponsorizzata da uno zio potente, ha lasciato con tanto di naso i suoi elettori e, facendo inutilmente perdere tempo e denaro alla comunità, ha preferito fare altre scelte? Di vita naturalmente. Chi dovrebbe orientare gli studenti che lasciano il Comprensivo verso un corso di studi compatibile con lo sviluppo prevedibile di Brentonico? Perché, ricordiamocelo, in fatto di posti di lavoro in Comune, in CR, in Provincia e giù in Valle la musica sta cambiando…
-I turisti non consumano i prodotti locali
Sì e No. I produttori locali vanno conosciuti e “stanati”. Pur con lodevoli eccezioni i brentegani per primi li snobbano e qualcuno è stato costretto ad offrire (fortunatamente con successo) le proprie produzioni altrove. Qui ci sono le mucche ma non un caseificio anche se il burro di qui sa essere superbo ed il formaggio almeno discreto. Qui è terreno fertile per meli, pruni, ciliegi, noci, nocciole, lamponi, lumache, patate, vigne (Sì, fin su a Festa)… Ora, grazie a qualche volonteroso, cui dovremmo tutti essere grati e che andrebbe aiutato dalla mano pubblica, qualcosa di questo patrimonio sta rinascendo. Ci vorrebbe una specie di mercato delle erbe pubblico in regime fiscale protetto dove offrire settimanalmente questi prodotti (anche la legna, perché no?) e quelli celle centinaia di orti privati disseminati sul territorio… Probabilmente i clienti, anche quelli di passaggio, verrebbero anche da fuori per rifornirsi…
Ma il commercio qui langue perché non ci sono imprenditori interessati a mettere le radici (chissà perché?), pochi quelli professionalmente qualificati (può un bar, in pieno Agosto, rimanere senza Campari per 3 Domeniche consecutive? Possiamo sputtanarci in tutto il bergamasco perché le comitive di tifosi in visita all’Atalanta non trovano dove mangiare un panino? A Vigo!) o, come la vicenda del chiosco Zeni dimostra, tarpano loro le ali. Molti fra quelli ancora in attività tuttavia non fanno molto per meritarsi una clientela più ampia. Le pizze, ad esempio, le fanno ormai cani e porci. Signori state contendendovi gli stessi clienti! Il segreto è la differenziazione, la diversificazione dell’offerta, l’occupare nicchie di mercato, magari anche pregiate e rare persino giù in valle (almeno un operatore, qui, questa scelta l’ha fatta e mi pare con discreto successo…). Perché dovrei comperare il Certosino, o il panettone o qualsiasi prodotto standard a Brentonico quando mi costa meno ed è più fresco altrove? Ma se ci fosse l’offerta di qualcosa di peculiare è qui che devo venire. Era così per le carni quando c’erano le macellerie, per il burro quando c’era, per le trote (meno male che ci sono ancora) e per tutto il resto quando erano per genuinità, freschezza o unicità i prodotti “di dove ho trascorso le vacanze”! E riempivamo le nostre cinquecento per noi e per tutto il parentado.
Non è tutto, ma, per ora, è abbastanza.
Gianclaudio
(*) Paria : la traduzione corretta è oppressi. Sono i fuori casta nel sistema sociale e religioso induista, includendo anche gli aborigeni indiani e gli stranieri.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

... condivido
e spero che qualcuno legga
e metta in pratica.
grazie GCA!

Anonimo ha detto...

Ho letto i Promessi sposi e... Ci ho messo meno!
GCA: taia...

Anonimo ha detto...

... mi chiedo, ma la signorina neolaureata, se tanto ne sapeva di turismo tanto da predicarlo e "insegnarlo" agli altri, perché non ha aperto una attività imprenditoriale a Brentonico e è invece diventata uno dei tanti inutili dipendenti para pubblici?

Anonimo ha detto...

si può spiegare le cose in tutte le salse ma quelli di palazzo non capiranno mai ....nada
hanno i paraocchi come i cavalli.

Anonimo ha detto...

Condivido il commento del Signor Gianclaudio. Possiamo conoscere il nome della signorina neolaureata ?
Si tratta forse dell'ex assessora al turismo, in carica per alcuni mesi in questa legislatura e poi dimissionaria?
Se così fosse ....

Anonimo ha detto...

Scusate ma stavolta nn posso non intervenire.
Sono "indigeno" e tre anni fa ho deciso di prendere in gestione il Fos-ce.
Non so quanto coraggiosamente o impavidamente ho deciso di dare un forte segno di discontinuità con le precedenti gestioni e anche grazie alle mie precedenti esperienze abbiamo puntato su un offerta legata al territorio del Monte Baldo per promuoverne tutte le sue peculiarità. Per primi abbiamo avviato una partnership con il Museo Civico di Rovereto per un progetto legato alle erbe spontanee in cucina, organizzando serate con i botanici del museo per far conoscere quest'unicità del nostro Monte Baldo (operazione copiataci spudoratamente dalle grandi menti del primo Baldo Speziale e poi dall'associazione ristoratori della vallagarina) con la cantina Mori Colli Zugna abbiamo avviato una collaborazionei per far conoscere i vini prodotti sul nostro territorio, con il caseificio di Sabbionara abbiamo proposto i formaggi prodotti nelle malghe del Baldo (aviense perchè nel brentegano anche il latte di malga si mescola a tutto il latte lagarino per l'ormai ex SAV), abbiamo proposto le tisane e lo zafferano di Silvano Zane, con il vivaio Passerini per due anni abbiamo abbinato mostarde, corniole, sciroppi alla nostra cucina. Sul nostro bancone si trovavano in vendita oltre a tutti i prodotti sopra menzionati, il miele del Baldo prodotto da Luigina bertè, tisane, sali aromatizzati, succo di mela dell'azienda Maso palù.
Un ottimo riscontro da parte dei nostri clienti ma..... Ce ne siamo dovuti andare perchè i nostri padoni di casa (e voi tutti sapete chi è il proprietario del rifugio) nn hanno ritenuto valido il nostro progetto, e alla sacrosanta richiesta di mettere a norma la struttura ci hanno sempre accusato di voler "far troppo" in una struttura che in fondo è solo rifugio e non come lo intendevamo noi un incredibile strumento per promuovere il nostro territorio.... E tu GCA che sei stato nostro ospite potrai confermare quanto da me scritto

P.s oggi son tornato a lavorare in Alta Badia terra straordinaria di un turismo di altissimo livello... E qui riesco a far apprezzare le corniole, lo zafferano ed il tartufo del Monte Baldo......
Federico Veronesi

Anonimo ha detto...

Caro Federico, sei il solito irriducibile idealista (e questo ti rende pregio e dignità) e un eccellente professionista, che Brentonico ha ampiamente meritato di non meritare.
Ma avresti ben dovuto sapere che Brentonico è una bestia bifolca, che annienta tutto quanto non sia sintonizzato sulle frequenze di una certa radio.
Se tu avessi fatto la tessera del PD, ti avrebbero ampiamente promosso. Se avessi fatto la tessera dell'UPT, avrebbero valorizzato anche i giardinetti di fronte a casa tua. Se avessi fatto le tessere del PD e dell'UPT assieme, ti avrebbero anche costruito un bel centro fondo interattivo.
Che la Val Badia, non ho dubbi, ti renda il valore che meriti.
f.

Anonimo ha detto...

.. ecco, il commento di Federico
dimostra per l'ennesima volta che a Brentonico non si vogliono imprenditori che abbiano delle proprie idee e prendano delle iniziative, tutto deve essere e si deve fare come dice "chi comanda" e facendo così bloccano sul nascere chi avrebbe voglia di far emergere l'Altipiano. Quindi posso anche capire che Federico abbia deciso di andarsene in Val Badia piuttosto che continuare a gestire un rifugio e piuttosto che investire nel suo albergo ormai chiuso da anni.

Anonimo ha detto...

Ma avete mai provato a chiedere un panino a fos ce? O magari una semplice pastasciutta? Niente, solo sofisticati piatti alle erbette che fanno tanta tendenza nella magnifica Badia e qui esci con la pancia vuota dal rifugio dove cercavi solo di rifocillarti un po'. E poi se le cose non vanno come vorresti.... La colpa è sempre degli altri, comune in primis. Meglio spendere i soldi in qualcosa che tutti possono godere come il centro sportivo a S. Giacomo.
Anonimo ovviamente....

Anna Malfatti ha detto...

1) Non capisco se il signor Gianclaudio contesta o condivide i contenuti della mia tesi (forse non l'ha letta tutta), considerato che in diversi punti concorda con quanto da me sostenuto.
2) Non è mai stata mia intenzione offendere nessuno. Ho ringraziato la signora per i suoi comportamenti virtuosi dicendo che se tutti si comportassero come lei l'Altopiano probabilmente soffrirebbe un po' meno.
3) Immagino che se non mi fossi mai candidata la mia tesi non avrebbe suscitato tutto questo scalpore.
4) In quanto ad arroganza non mi sembra che chi posta e commenta su questo blog sia da meno. Anzì, ci si permette di insultare e giudicare le persone e il lavoro che svolgono nascondendosi dietro l'anonimato. Se devi proprio dare dell'INUTILE ad una persona abbi almeno il coraggio di mettrci la faccia, altrimenti son bravi tutti...
5) Infine, oltre che arrogante probabilmente sarò anche un po' corta. Quindi, potete cortesemente farmi sapere quale sarebbe lo zio potente che mi sponsorizzerebbe? Perchè io davvero non l'ho mica capito!
Anna Malfatti

Anonimo ha detto...

Brava Anna, giusta risposta. A chiacchiere sono capaci tutti.

Anonimo ha detto...

Invece che 300 campi da calcio tennis ecc non sarebbe bello qualcosa di veramente diverso tipo un bel boowling dato che per giocarci il posto piu vicino è Verona?

Brentonec l'è sol na magnadora per i soliti magnadori!!!

Chi vol capir el capìsa...

Anonimo ha detto...

solo una cosa non fa certo difetto a questo Gianclaudio (a parte le sue lunghe e indigeribili lezioni di economia e turismo che provenendo dalle scuole economiche milanesi sono verità assoluta):
la presunzione.
BRENTEGANI SVEGLIATEVI.....chiamatelo subito...vi apparirà rispondendo:"sono Gianclaudio e risolvo problemi"....e d'incanto tutti i problemi del nostro paese saranno risolti.

Anonimo ha detto...

Telegrammi per i lettori:
-Non si può rispondere a coloro che non sanno inventarsi nemmeno uno pseudonimo/nickname. Di che parlano? Dire le cose come stanno, con cognizione di causa e assumendosene le responsabilità dispiace solo agli incompetenti. I sarcasmi non mi toccano, se qualcuno vuole una mano concreta io sono qui.
-Federico Veronesi: Concordo con tutto ciò che dici. Sei fin troppo indulgente. Che ti abbiano boicottato perché non servivi panini? Ma se non li servivano neanche a Vigo!
-Signorina A. Malfatti: No, non ho letto, come tutti, la sua tesi (come potremmo?) ma ho letto, incredulo, quanto ha scritto su “Le Voci dell’Altopiano” e lì lei esprime valutazioni con cui non si può concordare. Tuttavia se in altre sedi lei ha avuto modo di esprimersi in modo affine me ne compiaccio ma così aggiunge ulteriore delusione per le sue scelte. Avrebbe sicuramente portato in giunta soluzioni di valore e un po’ di cultura. L’altopiano soffrirà meno quando amministratori e (alcuni) operatori saranno più virtuosi. Chi ha la seconda casa qui ha già dato. Lo zio o il parente potente è sulla bocca di tutti. Vox populi, vox dei.
-Centro polifunzionale: Meno male che ci sarà, allo stesso modo molti plaudiranno quando sarà possibile realizzare una piscina coperta/scoperta,il bowling (perchè no?) e la funivia Avio-Polsa.
Gianclaudio

Anonimo ha detto...

A mi me par che i ciacera tuti en poc masa senza darse le mam da torno dal GCA ala signorina neolaureata.
Bepi

Anonimo ha detto...

... parole, parole, parole, parole soltanto parole, parole fra noi!


il paese è piccolo e la gente
mormora, ma le persone istruite danno le giuste risposte,
anche se GCA però dice la verità e la verità a tanti fa moltoooo male!

Anonimo ha detto...

Colgo la provocazione di Federico ma qual'cosa da dire di vero ci sarebbe.....cosa doveva essere il rifugio...un luogo accogliente per tutti,satini compresi, ...accolti da un sorriso ..mai visto.. solo una.. sempre agitaa a netar appena dentro e molto freddo molto...non da temperatura ma da ambiente..
nulla da togliere alla professionalità dello scef impeccabila ma forse nel posto sbagliato...
sbaglio o un suo albergo dove cimentarsi ce l'avvrebbe
certo in Val Badia stipendiato penso che sicuramente si stà meglio..
non conosco questo GCA ma mi sembra un grande chiaccherone che non conosce e non vive sulle sue spalle per esempio la gestione di un negozio sull'altipiano ..per criticare bisogna anche spendere sull'atipiano costerà qualcosa in più però dai da vivere non solo al singolo ma al paese perche viva....di tutti questi chiaccheroni io ne vedo pochi perciò si ha quel che si merità.. mettitti in gioco rischia anche tu...
non bisogna sempre aspettare l'amministrazione ,io sono abituata a dare quello che posso a livello di volatariato sanza aspettarmi un apprezzamento perchè amo e rispetto il MIO PAESE
prova anche tu da buon pensionato a darti da fare nel volontariato magari alla casa di riposo vedrai che certe paturmie ti passeranno....
E per finire ben venga il nuovo centro a S.Giacomo finalmente si premia un luogo dove il volontariato ha sempre fatto alla grande la sua parte e che sicuramente avraà futuro di questo e sono certa perche non cè interesse di singolo ma la gioia di tanti giovani cioe il Futuro

non so se ho detto troppo però mi sembra che si può fare...saluti a tutti i brentegani che non si perdono solo in critiche ma che fanno poco ma buono

Anonimo ha detto...

...non si può vivere di solo volontariato. A Brentonico hanno in testa solo il volontariato e le famiglie con che cosa devono vivere? Si vuole accollare tutto al volontariato, qui c'è bisogno di lavoro, di dare lavoro e a Brentonico non può decollare nulla.
Cosa vuoi spendere, che non ci sono negozi, la gente che viene da via, si porta tutto... anche la carta igienica...
e, allora la soluzione a tutti i problemi è il centro di S. Giacomo che premierà i volontari e creerà occupazione e lavoro per tutti!

Federico Veronesi ha detto...

Dispiace dover rispondere ad un anonimo, anzi anonima, per di più dovendo partire da un commento al quanto sgrammaticato.... Ennesimo segno di codardia ed ignoranza...
1- chiudiamo la questione rifugio Fos-ce con un semplice fatto: al momento del bando di concorso al sottoscritto è stato richiesto un piano gestionale del rifugio che ne facesse uno strumento di promozione del territorio Monte Baldo. I nostri tre anni di gestione hanno seguito alla lettera quanto proposto nel progetto SOTTOSCRITTO E CONDIVISO (solo a parole e mai nei fatti) DALLA DIRIGENZA DELLA LOCALE SAT .
Lei Signora è sicuramente iscritta alla Sat di Brentonico per cui puó trovare facilmente conferma a questa mia affermazione.....
Qualcuno afferma che la nostra offerta non era compatibile con un rifugio.... Fortunatamente la gran parte dei circa 14000 ospiti che nei diversi anni hanno frequentato la struttura da noi gestita hanno gradito la nostra fredda ospitalità, la nostra ossessiva e maniacale ricerca della pulizia, ed i nostri collaboratori sempre indaffarati a pulire e mai sorridenti.... Tanto da diventare abituè e molti divenuti anche ottimi amici.
Dispiace Lei non abbia mai gradito la nostra offerta, ma nascondendosi dietro l'anonimato non credo lei meriti spiegazioni ed attenzioni ulteriori.
2- il senso del mio intervento prendeva ad esempio la mia esperienza professionale per porre l'accento sulla difficoltà di far crescere qualcosa di nuovo sul nostro territorio. Ho sempre vissuto la mia vita professionale nella speranza un giorno di poter mettere a frutto le mie esperienze A CASA MIA... Con l'obbiettivo forse esagerato di dare il mio contributo alla crescita del nostro territorio (ritenetemi pure immodesto se vi fa piacere). Purtroppo oggi a Brentonico questo non si puó fare, il confronto con l'amministrazione è del tutto impossibile, anche se si presentano reali progetti (con previsioni di spesa e progetti di gestione.... )
Esempio: alcuni anni fa ho sottoposto un progetto all'amministrasione comunale per trasformare alcuni piani di Palazzo Baisi in un ristorante che avesse il preciso obbiettivo di promuovere attraverso la cucina le peculiarità del nostro territorio, che non sono solo prodotti alimentari, ma anche tradizioni, cultura e STORIA... Diciamo un bel biglietto da visita per gli ospiti del nostro territorio!
Un fallimento, il progetto non è mai stato realmente valutato tranne quando qualche assessorino di turno se ne puó vantare al bar come se fosse stata idea sua!
Il confronto con gli operatori turistici è altrettanto difficile, l'APT è in mano a soggetti assolutamente incapaci di ricoprire il ruolo a loro assegnato e manifestamente incapaci anche di relazionarsi con un turista, arrivando adddirittura al punto di diventare ostacolo a noi impreditori turistici.. Ricordo che lo scorso anno l'APT brentegana HA RIFIUTATO di esporre i volantini delle manifestazioni che avevo organizzato presso il rifugio in quanto non avevo aderito ad un loro progetto di promozione (progetto si fa per dire).
L'altopiano che cresce anche turisticamente non puó che avere ricadute positive sull'intera popolazione, ma tutto ciò richiede programmazione, capacità di fare scelte ben precise ed una guida politica che sia capace di tenere ben salda l'asta del timone verso un obbiettivo, non che alla prima folata di vento tutto venga rimesso in discussione.
Personalmente non ho scelto l'Alta Badia quale meta finale del mio progetto professionale... Si tratta di una pausa necessaria per tornare con un progetto migliore da realizzare A CASA MIA!!
Steve Jobs aveva riassunto tutto in una frase assai esemplificativa riferita a noi giovani: "siate affamati siate folli"


Federico Veronesi

Anonimo ha detto...

Posso solo dire che a noi (molti) Federico manca e che lo aspettiamo ancora a tiro (facci sperare!). Non sono mai stato tanto spesso sull'altipiano come quando c'era lui. L'altro giorno, ho avuto la malaugurata idea di ripassare dopo tempo dal Fos-ce: non dico arrvare alla "loro" gestione, ma un minimo di professionalità si dovrebbe pretendere! Se è questo che volete; tenetevelo.
Graziano