Facebook, gli impostori e le passanti di Fabrizio
Con le sue canzoni, Fabrizio De André, morto l'11 gennaio 1999, ha fatto sognare, commuovere e riflettere diverse generazioni. E anche se quest'anno ricorre il decennale dalla scomparsa (programma delle iniziative) quasi non c'è bisogno di ricordarlo perché tutti sanno chi è. Ma dato che ascoltare i suoi brani significa rivivere delle emozioni, l'occasione è ottima. La versione originale, di Georges BrassensUn nome, una faccia. Questo siamo per il mondo. Chi ci conosce più da vicino sa, eventualmente, qualcosa di più su ciò che in realtà siamo, pensiamo, desideriamo dentro quel nome, dietro quella faccia. (...) continua su il sito de l'Adige
dalla rubrica Cuori Matti di Paolo Ghezzi del 05.01.2009
4 commenti:
Spero possiate fare un collegamento con la lettera a firma di Francesco Piscioli pubblicata oggi da L'Adige. Ha ragione da vendere. Finalmente qualcuno fuori dalle retoriche e dalle mode celebrative e mistificatorie.
Spero che troverà anche il coraggio di fare simili interventi riguardo l'utilizzo, artisticamente e culturalmente vergognoso, della figura di Fortunato Depero da parte dei venditori roveretani di identità locali (dopo che l'hanno letteralmente fatto morire di fame).
Ecco riportata la lettera pubblicata sul quotidiano L'Adige di oggi mar 13gen2009
Una spettacolarizzazione che non rispetta De Andrè
Condivido.
"... Popolo senza moglie,
uomini d'ogni leva,
del corpo di una vergine
si fa lotteria ...".
FABER - La buona novella
Si nota nel numero di commenti ai vari posts del sito la predilezione per quelli a contenuto amministrativo e politico locale, anche se il sito pubblica costantemente posts con contenuti diversi, vedi ad esempio gli ultimi due su De Andrè e sulla produzione dei soldi e della ricchezza, o quelli con temi ambientali etici.
Sarebbe bello che i vari commentatori favorissero i loro pensieri e idee anche su questi argomenti.
Ma.
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