Il via alla cura dimagrante ormai è dovereso se non imposto. Poco tempo fa si parlava del tempo di bilanci... tempo di tagli. Oggi è stata annunciata la review in salsa trentina forse per non far trasparire l'imposizione romana. Sono stati annunciati tagli dalla Provincia pari a 120 milioni di euro. «Valgono il 4,2 del bilancio, rispetto al 2,2 in campo nazionale».
Punta a un risparmio di 120 milioni all’anno per le spese di
back office
(funzionamento della macchina pubblica per parlar chiaro "magnadora"), pari al 4,2% della
spesa corrente del bilancio della Provincia autonoma, il Piano di
miglioramento messo a punto dalla Giunta provinciale di Trento. La
Spending review trentina, entrerà in funzione già da quest’anno e sarà a
regime nel 2016. Nel dettaglio, si punta a un risparmio del 12% della
spesa relativa al personale di back office, a un risparmio dell’8% della
spesa aggredibile per acquisto di beni e servizi e a una graduale
riduzione del 5% dei trasferimenti ad enti e soggetti esterni al sistema
pubblico provinciale, interessati da analoghi processi di
modernizzazione.
Il piano punta a recuperare
risorse da mettere a disposizione dell’economia trentina. Fra gli
obiettivi attesi da qui al 2016 vi sono un miglioramento della
produttività pubblica di almeno il 25% (per le attività di back office) e
una riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese del
25%; una riduzione del 50% dei tempi medi di almeno la metà dei
procedimenti amministrativi (tanto verso le imprese quanto verso i
cittadini) e comunque la riduzione del 30% dei tempi medi di tutti i
procedimenti; una riduzione del 35% del numero dei procedimenti
amministrativi.
Vi è poi il sacrosanto blocco del turnover al 20%.
Improvvisamente il Re è nudo!
Rimaniamo in attesa della spending review in salsa brentegnana...