lo “slow tourism” in bicicletta
Pedalare veloci come il vento, sfidando salite e discese e scivolando sulle due ruote senza bagaglio tra le mani. Ecco la formula, di sempre maggior successo, del cicloturismo. A praticarlo è un piccolo esercito di appassionati che ogni anno aumenta mediamente dal 15 al 20%. Funziona così: si sceglie un percorso itinerante da seguire per cinque giorni, una settimana o anche di più. Arrivati al punto di partenza ci si libera, oltre che dello stress e delle preoccupazioni quotidiane, del bagaglio. Valigie e zaini sono infatti affidati agli organizzatori del tour che, come degli angeli custodi, seguono i cicloturisti muniti di capienti pulmini. L' altra possibile alternativa, diffusa soprattutto in Olanda, è quella di dormire in una barca con cuccette che, mentre gli sportivi pedalano, segue lo stesso percorso via fiume. La felicità, e il business, dunque sta nel cambiare quotidianamente il percorso e nel pedalare senza fardelli. I primi a praticare il ciclotour, circa dieci anni fa, sono stati i tedeschi. La pista era quella che andava da Passau sino a Vienna. E ancora oggi nel periodo estivo, sulla striscia di asfalto lucido che scorre lungo il Danubio per 300 chilometri, passano circa 5 mila viaggiatori al giorno. Da allora molti altri circuiti sono entrati nel cuore degli appassionati. Quasi tutti costeggiano i fiumi Elba, Weser e Mosella ma sono amatissimi anche il Cammino di Santiago, preso di mira dai più spirituali, e la Romantische Strasse che attraversa città medievali da cartolina. Questo gran pedalare, ovviamente, ha anche dei ritorni economici soddisfacenti. Secondo l' Associazione degli amici della bicicletta (Adfc) il cicloturismo muove un volume di affari di cinque miliardi di euro e, in media, ogni ciclista spende 1.169 euro anche se dei tour di gran lusso, organizzati per il pubblico americano, arrivano sino ai 4 mila euro. L' identikit del viaggiatore è in continua evoluzione ma, secondo una descrizione tracciata da Velotours.de, è una persona agiata, di età tra i 30 e i 50, di classe sociale medio-alta e amante delle comodità. La novità maggiore, infatti, sta proprio nel fatto che questo tipo di villeggiatura, nata come cheap, ora punta ad hotel a parecchie stelle. Ma quanti turisti ogni anno attraversano l' Europa pedalando? Tra i 10 e i 12 milioni in tutto. Di questi quasi 9 milioni appartengono ai paesi di lingua tedesca: Germania, Austria e Svizzera. E anche gli italiani cominciano ad appassionarsi: tra i 20 e i 30 mila hanno scelto di passare un' estate sulle due ruote. Una buona metà però, in Italia, non ama rivolgersi ai tour operator e decisamente preferisce l' arte dell' arrangiarsi. Ecco dunque spiegato il proliferare di guide ai Bike hotel, strutture in grado di offrire ai clienti dei servizi ad hoc: deposito per i cicli, lavanderia specializzata per capi tecnici, ristoranti con menù energetici, area benessere con fisioterapisti e massaggiatori ad hoc.Il cicloturismo è una delle opzioni turistiche "alternative" che stanno riscuotendo sempre più successo, grazie al sempre maggiore interesse verso soluzioni e proposte turistiche che permettano una "evasione" non solo dalla routine quotidiana, ma anche dalla solita routine della vacanza al mare o della vacanza all'estero "formato villaggio turistico".
fonte La Repubblica 14.08.2008
Scegliere una dimensione diversa per la propria vacanza è ormai una scelta comune e diremmo quasi "di moda". Il cicloturismo ha perso oggi quella connotazione un po' tradizionalista che lo legava al mondo dei "pensionati che vanno in bicicletta" e si rivolge invece ad un target più giovane, disposto a investire in servizi di alto livello, desideroso di essere coinvolto in prima persona nell'organizzazione del proprio soggiorno e dei momenti di svago.
La vacanza in bicicletta è salutare, fa bene a mente e fisico e fa bene soprattutto alla natura. Secondo gli appassionati della bicicletta, questo tipo di vacanza permette di ritrovare un contatto con la natura e con sè stessi davvero unico.
Lo “slow tourism” in bicicletta è sempre più di tendenza anche nel nostro paese. Anche se in Italia, i percorsi sicuri e dedicati ai ciclisti non sono ancora molti. Ma ogni regione può comunque riservare piacevoli sorprese. Al mare, in montagna o in campagna: qualsiasi sia la vostra preferenza, con il cicloturismo potrete soddisfarla.
Il cicloturista può affrontare ogni giorno un'avventura originale e appagante. Provare per credere!
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