reti al via
Non parliamo di gol anche se è lunedì...
Dopo la burrascosa approvazione in Consiglio Comunale (seduta del 23 settembre post dopo mesi di silenzio "è di nuovo Parco") è notizia di venerdì scorso dell'approvazione in Giunta Provinciale (in extremis, in piena campagna elettorale, a pochi giorni dal voto) della delibera di istituzione delle prime due Reti di Riserve provinciali.
Comunicato stampa N. 2616 del 3 Ott. 2008
ISTITUZIONE DELLA RETE DELLE RISERVE IN TRENTINO VIA LIBERA AGLI ACCORDI PER BALDO E BONDONE
La giunta provinciale ha approvato stamani due delibere con le quali consente alla Provincia autonoma di Trento di sottoscrivere altrettanti accordi di programma con i Comuni di Trento e Brentonico per l’istituzione della rete delle riserve del Monte Bondone e del Soprassasso, e del Monte Baldo. L’obiettivo è l’aggregazione di aree protette – “riconoscibili come sistemi territoriali locali di particolare valore naturale, scientifico, storico culturale e paesaggistico” – così da garantire una gestione unitaria dei territori e lo sviluppo delle attività dell’uomo ed economiche, compatibili con le esigenze della conservazione ambientale.
Le due delibere, approvate oggi dalla giunta provinciale, si riferiscono all'attivazione della Rete di Riserve, prevista dalla recente legge numero 11 del 2007 sul governo del territorio forestale e montano, dei corsi d'acqua e delle aree protette. L'attivazione di una rete delle riserve consente ai comuni la gestione diretta delle aree protette e la loro valorizzazione compatibilmente con i vincoli di tutela.
La procedura istitutiva – che oggi ha ottenuto il consenso da parte dell’esecutivo provinciale - consiste nella sottoscrizione, da parte del sindaco e del presidente della Provincia, di un accordo di programma e nella successiva predisposizione di un piano di gestione, che dovrà essere regolarmente approvato.
Il Comune di Brentonico ed il Comune di Trento hanno portato a termine ed approvato entrambi un proprio schema di accordo, il primo per l'area del Monte Baldo, il secondo per l'area del Monte Bondone. In ambedue i casi la proposta proviene dal singolo Comune, competente per il territorio interessato alla rete delle riserve.
Le due iniziative sono state seguite ed in parte coordinate dal Servizio conservazione della natura e valorizzazione ambientale e gli schemi approvati in sede comunale rispondo ai requisiti fissati dalla legge provinciale. I due schemi di accordo consistono in un breve articolato e sono integrati da un documento tecnico progettuale di dettaglio.
L’approvazione da parte della giunta provinciale delle due rispettive delibere, permetterà a breve la firma degli accordi da parte dei due enti comunali e il presidente della Provincia autonoma di Trento.
In tal modo possono prendere avvio le due citate Reti di Riserve, la prima denominata del Monte Baldo, la seconda del Monte Bondone-Soprasasso.
Si può essere o meno d'accordo con le deliberazioni approvate ma sul metodo con il quale si è giunti alla loro approvazione c'è sicuramente da dire qualcosa.
Innanzitutto la mancata comunicazione ai cittadini, come era stato promesso all'inizio dell'anno, è sicuramente una grave mancanza che va addebitata alla nostra Amministrazione. Se iniziamo in questo modo cominciamo già con il piede sbagliato.
Riguardo al passaggio in Consiglio Comunale stendiamo un velo pietoso. Una burrascosa approvazione preceduta da una rapida presentazione dei contenuti "economici" (si parla di ben 2,5 milioni di Euro in tre anni), consegnati all'ultimo momento ai Consiglieri e messi alle strette con un prendere o lasciare: le poltrone.
Si, prendere al volo questa ghiotta occasione irripetibile ("In vista ci sono le elezioni, non sappiamo come andrà a finire, non sappiamo quando e se si ritornerà a parlarne...", "Se siamo i primi li prendiamo altrimenti va a finire come per i Patti Territoriali che rimangono le briciole...") Un ultimo assalto alla diligenza più che una vera e condivisa discussione nel merito del progetto e degli obbiettivi di lungo respiro.
Una cosa da approvare a tutti i costi, con qualche compromesso all'ultimo secondo, per non far cadere la Giunta.
Infine il rapido passaggio in Giunta provinciale a pochi giorni dalle elezioni.
Come già preannunciato nel comunicato stampa, a breve, la firma degli accordi da parte del Comune e il presidente della Provincia autonoma di Trento. Normale amministrazione.
Nel frattempo l'obbiettivo è stato raggiunto: rete e goooool!
Il testo dell'accordo di programma finalizzato all'attivazione della "Rete di riserve" del Monte Baldo
La rassegna stampa:
05.10.2008 da L'Adige S.Valentino, impianti venduti. Ok alla "rete delle riserve".
05.10.2008 da Il Trentino La Baldo Garda ha comprato S.Valentino...
25.09.2008 da Il Trentino Parco del Baldo, passo sofferto.
24.09.2008 da L'Adige Parco del Baldo miraggio più lontano.
Le aree protette del Trentino
4 commenti:
Divertente! Reti di riserve locali, salvataggio delle società Polsa e San Valentino, Patti territoriali, ecc. tutte notizie a poche settimane dalle elezioni provinciali. Montagne di soldi pubblici comunque a beneficio ultimo di pochi, pochissimi (banche incluse). L'economia locale è invece in vorticoso ribasso. Vedi i diversi allarmi lanciati dalla locale banca. E' proprio bello avere un sindaco dalla magnadora bassa e amico di Dellai e Co. che si da tanto da fare in questi tempi.
Se non ci fosse il comportamento responsabile della minoranza che garantisce sempre più spesso (vedi per esempio nel consiglio comunale di ieri sera il punto sul piano urbanistico) almeno il numero legale (oltre che il voto favorevole di salvataggio su punti di interesse pubblico) questa maggioranza sarebbe già a casa da un bel pezzo. E se lo meriterebbe!
E cosa aspettate a mandarli a casa
Rimpiango i consigli comunali dell'amministrazione precedente, quelli almeno facevano opposizione, anche se era ostruzionista e esageratamente contradittoria anche sui punti di interesse pubblico, adesso loro sono al potere,e non fanno altro che scaldare la carega che a mio parere è termica visto che per quel che ci sono in comune sarebbe sempre fredda
Probabilmente non conviene andare a casa nemmeno al presidente del consiglio comunale, che è della minoranza e che costa più di mille euro al mese alla comunità tra indennità di carica e rimborsi assenze alla ditta.
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