10 novembre 2008

ADDIO MAMA AFRICA

Quando Pata Pata, il suo cavallo di battaglia, viene trasmesso, non si può fare a meno di lasciarsi trasportare dalla musica. E oggi saremo certamente in molti a proporre questo brano per ricordare Miriam Makeba, la cantante sudafricana conosciuta anche come Mama Africa, morta ieri a 76 anni, a Castel Volturno (Caserta) dopo aver partecipato a un concerto di solidarietà a Roberto Saviano.
E' morta cantando, ha chiuso gli occhi dopo la sua performance e mentre tutti applaudivano lei ha taciuto, ha serrato gli occhi ed è svenuta. Poco dopo è deceduta in ospedale a seguito di una crisi cardiaca.
Nonostante fosse malata da tempo, Miriam Makeba, non ha voluto rifiutare l'invito degli organizzatori. Soprattutto perché il concerto era nella città dove pochi mesi fa sei innocenti ragazzi ghanesi, erano stati trucidati dalla camorra.
Non poteva rinunciare. Lei che ha sempre lottato contro il regime dell'apartheid, lei che è stata delegata per le Nazioni Unite e ambasciatrice di pace, lei che della lotta per la discriminazione aveva fatto la sua ragione di vita.

La scomparsa di questa grande Donna ci offre lo spunto per una riflessione circa lo status economico, sociale e politico della donna in Africa, continente in cui la condizione di inferiorità della donna assume toni sempre più drammatici.
Nel 2000 la Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite ha posto degli importanti obiettivi di sviluppo che hanno impegnato la comunità internazionale al raggiungimento di traguardi concreti, quali lo sviluppo e la riduzione della povertà entro il 2015.
Tra questi obiettivi, fondamentale è quello che si prefigge di promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne, essendo questo un prerequisito essenziale per la realizzazione della giustizia sociale, dello sviluppo e della pace e, quindi, per il conseguimento degli altri obiettivi.
Nonostante gli importanti progressi compiuti in questo campo, infatti, la disuguaglianza tra i sessi continua ad esistere. Le donne sono fortemente discriminate a tutti i livelli e hanno limitate possibilità di accesso all’istruzione, all’informazione, alle risorse e ai servizi, subendo, spesso, violenze e abusi di ogni tipo.

ADDIO MAMA, PORTACI LASSU’ NEL TUO GRANDE CUORE

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