20 gennaio 2009

lettera alle mie figlie

Lettera alle mie figlie di Barack Obama
Care Malia e Sasha, so che vi siete divertite parecchio negli ultimi due anni di campagna, andando a picnic, sfilate e fiere, e mangiando ogni sorta di cibo spazzatura che io e vostra madre probabilmente non vi avremmo dovuto dare. Ma so anche che non è stato sempre facile per voi e per la mamma, e per quanto siete emozionate per l’arrivo del vostro nuovo cucciolo, non riuscirà a ricompensare tutto il tempo che non abbiamo passato insieme.

Mi siete mancate e ho deciso di dirvi le ragioni per cui ho voluto portare la nostra famiglia in questo viaggio. Quando ero giovane, pensavo che la vita ruotasse intorno a me, alla strada che mi sarei fatto nel mondo, al successo che avrei avuto, ottenendo quello che volevo. Ma poi siete arrivate voi due, curiose e biricchine, e con quel sorriso che mi ha sempre riempito il cuore. All’improvviso, tutti i miei grandi progetti non sembravano più importanti. Ho scoperto che la più grande gioia della mia vita era vedervi gioire. La mia vita non sarebbe valsa molto se non fossi stato capace di darvi ogni opportunità di essere felici e realizzate.

In fondo, ragazze, ho corso per la presidenza per quello che desidero per voi e per ogni bambino della nostra nazione. Voglio che tutti vadano in una scuola all’altezza del loro potenziale, che abbiano l’opportunità di andare al college, anche se i loro genitori non sono ricchi, e di avere un lavoro pagato bene e con benefit come la sanità, che permetta loro di stare con i figli e avere una pensione dignitosa.

Certe volte ci tocca mandare i nostri giovani in guerra per proteggere il nostro Paese. Voglio che ogni bambino capisca che i benefici per i quali questi coraggiosi americani combattono non sono regalati, che il grande privilegio di essere cittadino di questa nazione è accompagnato da grande responsabilità. E’ la lezione che vostra nonna cercò di insegnarmi, leggendomi le prime righe della Dichiarazione d’indipendenza e raccontandomi di uomini e donne che avevano marciato per l’eguaglianza perché credevano che queste parole di due secoli prima avessero un significato. Mi aiutò a capire che l’America è grande non perché è perfetta, ma perché può sempre migliorare, e il lavoro infinito di perfezionarla ricade su ognuno di noi.

Voglio vedervi crescere in un mondo che non ponga limiti ai vostri sogni, dove non ci siano obiettivi fuori dalla vostra portata. E’ per questo che ho trascinato la nostra famiglia in questa grande avventura. Sono molto orgoglioso di voi due. Vi amo più di quanto potete immaginare. E vi sono grato per la pazienza, l’equilibrio, la grazia e l’umorismo che mostrate ogni giorno mentre stiamo per cominciare la nostra nuova vita insieme alla Casa Bianca.
Con amore, papà
Nel giorno del giuramento del 44° Presidente degli Stati Uniti un grande in bocca al lupo per il lavoro che lo attende!
Ma per non prendersi troppo sul serio... un video molto divertente che cerca di immaginare (con molta fantasia) come sarà l'America nel 2015. Il protagonista è un ragazzo che si è svegliato dal coma dopo sette anni, trovando così una nazione completamente trasformata. Obama è stato eletto presidente per la seconda volta ed è ormai venerato come un dio. Buona visione di Obamatopia!


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08.11.2008 presidenti di ieri, di oggi e di domani

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