16 dicembre 2012

dal Garda a San Valentino in funivia

Accelerazione per la valutazione e la progettazione di un collegamento funiviario Passo San Valentino-Prà Alpesina-Colma di Malcesine è arrivata dal Consiglio Provinciale nei giorni scorsi >> Dal Garda a San Valentino in funivia (fonte Il Trentino 15 dicembre 2012)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

L'articolo del Trentino è completamente sbagliato e sballato, probabile frutto copia e incolla di un comunicato stampa della Lega creato dalla stessa per autopromozione.
Il progetto/piano di fattibilità del collegamento S. Valentino/Pra' Alpesina c'è già; elaborato da Trentino Sviluppo è stato presentato anche al Consiglio Comunale di Brentonico.
La domanda da porsi è adesso questa: che cosa si aspetta a renderlo pubblico?
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Anonimo ha detto...

Quando finirà l'assalto al nostro territorio? Vogliamo davvero rendere quello che resta del paradiso in un cimitero di cavi e cemento, solo per onorare il dio denaro? Dove è la vostra vena ambientalista, che vi ha visti in tante occasioni? Dimenticare condanna a rivivere.

Anonimo ha detto...

Ma quale dio denaro?
Il risultato del piano di fattibilità (costi/ricavi) è negativo anche per la versione progettuale meno costosa, quella da quasi 20 milioni di euro.
Pagherebbe la provincia di Trento e ci guadagnerebbero solo Malcesine e il lago di Garda.
Ma ci sono quelli anche a Brentonico che vorrebbero lo stesso il collegamento...

Anonimo ha detto...

La collaborazione economico-turistica con Malcesine è al momento una delle due prospettive logiche e concrete che si possono configurare per Brentonico. L'altra sarebbe con Avio che, attraverso una funivia fin sulle Colme di Vignol, consentirebbe ai Veronesi e a tutti i "bassaioli", sciatori e non, di risparmiare 3-4 ore di viaggio per raggiungere un posto di vacanza decente. Certo la cosa non piacerebbe a Folgaria, ma tant'è.Un serbatoio di di risorse nazionali ed internazionali è lì a portata di mano in quel di Malcesine che certo diverrebbe una stazione sciistica invidiabile (lago+ Baldo) ma rivelerebbe Brentonico come naturale retroterra economico-turistico dell'Alto Garda. Tutta un'altra cosa rispetto all'ottusità roveretana che di Brentonico ignora sistematicamente l'esistenza (non c'è, nella città della Quercia, sede dell'APT brentegana, un cartello stradale o turistico che indichi come raggiungere l'Altopiano)!!!I benefici sarebbero per i lavoratori indigeni, per gli operatori turistici, per l'artigianato e per gli innumerevoli "palazzinari" locali che a qualcuno dovranno pur affittare/vendere ciò che continuano a costruire... Ogni altro disegno (o mancanza di altri progetti di sviluppo) confermerà l'incipiente vocazione da "RISERVA INDIANA" di questo paese. Una enclave arretrata che continuerà a vivere di sussidi provinciali. Finchè dura (ma Monti o non Monti, Dellai o non Dellai, Schelfi o non Schelfi la fine è vicina).
Gianclaudio

Anonimo ha detto...

Per l'anonimo del 16/12: i piani di fattibilità indicano normalmente l'inizio ( i costi ) e la fine ( i ricavi ) ma nel mezzo probabilmente molte ( o poche e ben definite ) imprese lucrano distruggendo e devastando il territorio, che è l'unica cosa che dovremo, invece, preservare.
per Gianclaudio: ciò che dici è vero, la fine è prossima. Ma è proprio una cosa così orrenda diventare una enclave di sobrietà e una oasi di ricchezza ambientale e umana? Per chi ha potuto vedere cosa resta delle stazioni sciistiche sulle alpi ( io ho avuto e ho la fortuna di visitarle ) è chiaro che di montagna vera, un pò selvaggia ma sempre pericolosa non ne resta. Viene addomesticata e tenuta al palo, solo quando con qualche slavina colpisce qualcuno ci si ricorda che lei è lì da millenni, e sarà lì per millenni. Accontentiamoci, e se le stazioni sciistiche brentegane dovranno chiudere, pazienza! Prendiamo le decisioni giuste!

Feld maresciallo