il costo della democrazia
Il costo della democrazia. Eliminare sprechi, clientele e privilegi per riformare la politica di Cesare Salvi e Massimo Villone.
Un consiglio per una "buona" lettura e non solo!
Quanto costa la democrazia? Quante persone vivono di politica? Quanto guadagnano? La democrazia è una forma di governo costosa. Ma è giusto che questa realtà sia nota, condivisa e sostenuta dalla collettività. Se non fosse così, la politica sarebbe un'attività riservata soltanto ai miliardari. Tuttavia, proprio per questa ragione, chi ama la democrazia deve chiedersi quanta parte dei soldi impiegati per il suo funzionamento è necessaria. E quanta, invece, costituisce un inaccettabile spreco di denaro, in grado di produrre corruzione e degenerazione nella vita pubblica e nella società civile, attratta dal potere e dalle sue prebende. Cesare Salvi e Massimo Villone, due senatori di sinistra che di mestiere fanno i professori di diritto, compiono un'operazione verità sul "prezzo della democrazia": documentano spese, indennità, stipendi, benefit di chi ci governa e di chi sta all'opposizione. Ci svelano, con una franchezza molto rara nelle occasioni in cui si parla di denaro, che cosa davvero entra nelle tasche della "classe politica", dal consigliere di circoscrizione al parlamentare europeo, e ci raccontano tutto ciò che è necessario sapere per districarsi nelle mille voci dei costi della politica, dal finanziamento dei partiti al mare magnum delle consulenze e degli incarichi di sottogoverno. Ma, soprattutto, rispondono a una domanda cruciale: come è potuto succedere che, dopo Tangentopoli, siano cresciuti in modo ormai insostenibile i costi dell'apparato "di palazzo" e, nello stesso tempo, si sia impoverita la qualità della democrazia? Una domanda a cui è possibile rispondere solo ripercorrendo le decisioni legislative e amministrative che hanno condotto a tale esito e compiendo un'analisi lucida e impietosa della situazione, fino a presentare alcune proposte incisive per una riforma della gestione della cosa pubblica. "Il costo della democrazia"è una denuncia rigorosa e un accorato grido di allarme sullo stato di crisi del nostro sistema politico. Con un'avvertenza: non si parla di tangenti o di altre violazioni della legge. Ma proprio perché tutto appare perfettamente legale, allora è il caso di preoccuparsi e di cambiare le regole e i comportamenti.
E noi nel nostro piccolo come ce la passiamo?
Già nel post incrementi delle indennità a due/tre cifre… ci eravamo occupati dei sostanziosi aumenti di indennità (circa 30.000€ annui di soli aumenti) corrisposti ai nostri amministratori oltre agli "adeguamenti" dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali e componenti delle commissioni comunali.

Sì perchè, a differenza dei "comuni mortali" che devono pagarsi la benzina dell'auto o il biglietto dell'autobus per andare al lavoro, ai nostri amministratori, per lo svolgimento del loro mandato, viene riconosciuto anche un rimborso chilometrico (regolamento per la disciplina delle indennità di missione e dei rimborsi spese di viaggio agli amministratori approvato con delibera consiliare n. 124 dd. 16.12.1987).
Va sottolineato che, come si vede dalla tabella riassuntiva, non tutti presentano la "nota spese"!
Infine ricordiamo che con determina N° 265/2005 del 08/09/2005 Sottoscrizione nuovo contratto telefonico Vodafone con autorizzazione opzione Dual a favore del Sindaco viene riconosciuto al nostro primo cittadino anche l'utilizzo di un telefono cellulare "comunale".
Ma allora come si riducono le spese della politica?
Mediante leggi che impongano a tutti i soggetti coinvolti di rendere trasparenti entrate e uscite, mettendo ad esempio nei siti indennità, spese, finanziamenti. E' giusto che i costi della politica siano a carico della collettività, ma solo se limitati e trasparenti. Occorre poi riformare l'assetto istituzionale.
4 commenti:
Avete dimenticato di segnalare che il sindaco si fa anche rimborsare il costo ... dei pedaggi autostradali. Vedere la determina n. 487 del 29 dicembre scorso: 219,30 Euro per il periodo dal 1 settembre a fine dicembre 2007. --- omissis forte critica alle indennità/rimborsi riconosciuti ai nostri amministratori---...e, alcuni, facendo solo i propri interessi personali o quelli dei propri amichetti e parentato (vedere, per credere, ... tante, troppe, delibere e determine). --- omissis forte critica circa l'operato e la linea politica dell'amministrazione ---
Nella determina N. 443/2006 del 29/12/2006 si scopre anche che il Presidente del Consiglio Comunale non ha presentato rinuncia agli arretrati derivanti dall'aumento di indennità e pertanto allo stesso sono stati corrisposti gli arretrati a conguaglio la nuova indennità a partire dal 09/05/2005.
Diversamente, almeno in parte, il Sindaco, il Vicesindaco e gli Assessori comunali hanno rinunciato (presentando formale rinuncia scritta) agli arretrati a partire dal 09/05/2005 e fino a tutto il 30/06/2006.
Grazie Presidente!
Nel sito web di CITTADINI ATTIVI per la Democrazia e la Giustizia, Libera associazione di liberi cittadini che si ispira agli ideali di pace, giustizia e libertà per la crescita politico culturale della società civile e per la difesa dei diritti dei cittadini si trovano i seguenti articoli sul tema oggetto di discussione:COSTI E PRIVILEGI DELLA POLITICA.
Buona lettura a tutti!
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