le guerre dimenticate dal democratico Occidente
Iraq, Afghanistan, Iraq, Afghanistan, Iraq, Afghanistan, Iraq, Afghanistan, Iraq, Afghanistan, Iraq, Afghanistan…
Per il mondo occidentale, il G8 e soprattutto le Nazioni Unite, oltre che per l’abitudinario mondo dell’informazione, sembra che siano solo questi gli stati del globo in cui occorre assolutamente intervenire per sconfiggere il terrorismo e riportare la democrazia e la libertà. Ormai dal 2001 gli unici conflitti in cui l’Occidente democratico è intervenuto in grandi forze e disinteressatamente per riportare la pace sono infatti quelli scoppiati e tuttora proliferanti in Iraq ed Afghanistan. Forse l’abbondanza di petrolio che scorre nel sottosuolo di queste terre? Ma perché mai essere così maligni. A nessuno verrebbe mai da pensare ad esempio che di tante località irachene l’esercito italiano è stato mandato proprio a Nassirya perché lì insiste uno dei più grandi giacimenti petroliferi oggetto da anni di attenti interessi da parte di petrolieri italiani (il primo fu Enrico Mattei). Niente di tutto questo. Siamo ancora lì, e in Afghanistan, solo per la pace e la democrazia.
Ma davvero non c’è nessun altro Paese al mondo straziato dalla guerra in cui bambini, donne, anziani attendono un intervento salvifico da parte del democratico Occidente? Forse, forse, forse qualcuno c’è…Aceh, Afghanistan, Algeria, Burundi, Cecenia, Colombia, Congo R.D., Costa d'Avorio, Eritrea-Etiopia, Filippine, Haiti, Iraq, Israele-Palestina, Kashmir, Kurdistan, Liberia, Nepal, Nigeria, Rep. Centrafricana, Somalia, Sri Lanka, Sudan, Uganda
E poi ci sono le aree di crisi…
Messico/Chiapas I guerriglieri dell'EZNL combattono contro il governo centrale rivendicando i diritti delle comunità indigene
Guatemala A 7 anni dalla fine della trentennale guerra civile, tarda ad arrivare un vero accordo di pace
Bolivia Dopo la "guerra del gas", la situazione di estrema miseria di gran parte della popolazione non contribuisce a riportare pace e serenità ai piedi della Ande
Venezuela Il duro scontro istituzionale tra il presidente Chavez e l'opposizione, continua a far vivere il Paese in costante tensione
Perù Dopo 20 anni di guerra civile, una pace duratura, tra corruzione, scontri occasionali e diritti negati, tarda ad arrivare
Regno Unito/Irlanda del Nord Continua il contrasto tra i protestanti e la minoranza cattolica, che chiede l'annessione dell'Ulster alla repubblica d'Irlanda
Spagna/Paesi Baschi Nonostante i ripetuti colpi subiti dai separatisti dell'ETA, continuano sporadici gli attentati dinamitardi
Francia/Corsica Decisamente in calo le attività armate dei separatisti corsi, ma scontri si verificano ancora di quando in quando
Bosnia 12mila uomini della Nato mantengono l'ordine in questa terra che tutto appare fuorchè pacificata
Serbia-Montenegro/Kosovo Tarda ad arrivare una soluzione definitiva per questa provincia autonoma della Serbia, dal 1999 protettorato ONU
Macedonia La difficile convivenza tra macedoni ed albanesi resta il problema centrale di questa repubblica
Moldova/Transdnistria La Transdnistria, la repubblica non riconosciuta della minoranza russa, rimane un problema per tutta la comunità internazionale
Georgia Il Paese rimane dilaniato sia al proprio interno che nelle sue repubbliche autonome, Abkhazia e Adjaristan, di fatto indipendenti
Armenia-Azerbaijan Rimane irrisolta la questione del Nagorno-Karabakh, enclave armena in territorio azero e controllata dall'Armenia
Turchia/Kurdistan La minoranza curda in Turchia, dopo decenni di persecuzioni e guerre, chiede diritti troppo a lungo negati
Iran I contrasti tra riformisti e conservatori al potere appaiono sempre più insanabili
Pakistan Il governo sempre più in difficoltà, mentre monta la protesta dell'opposizione islamica
Myanmar I contrasti tra governo centrale e minoranze etniche sfociano periodicamente in scontri, nonostante ripetuti accordi di pace
Indonesia/Molucche Prosegue il faticoso processo di pacificazione tra le comunità cristiana e quella islamica nell'isola
Indonesia/Sulawesi Continuano gli attacchi alle popolazioni cristiane dell'isola
Indonesia/Papua Le popolazioni locali continuano a chiedere l'indipendenza dall'Indonesia, spesso in manifestazioni che terminano con morti e feriti
Cina/Sinkiang-Uygur Attentati e strani legami in questo lembo dimenticato dell'Asia Centrale che difende la propria identità
Cina/Tibet Dal 1949, anno dell'invasione cinese, si consuma il dramma di un popolo che non vuole scomparire
Laos I ribelli/fuorilegge Hmong schiacciati dalla spietata repressione del governo laotiano
Thailandia Sconfinamenti di ribelli birmani ad ovest e tumulti della minoranza malay al Sud, creano preoccupazioni nell'antico regno del Siam
Marocco/Saharawi Dal 1975 il popolo saharawi si oppone all'occupazione marocchina, il conflitto è irrisolto ma mantiene una bassa intensità
Senegal/Casamance Ancora si segnalano scontri e attentati nell'area del Casamance, abitata in prevalenza da cristiani che vogliono l'autonomia da Dakar
Guinea Bissau Colpi di stato a ripetizione non facilitano lo sviluppo di questo poverissimo Paese
Sierra Leone Dopo la fine della devastante guerra civile, la Sierra Leone deve ora affrontare i problemi della ricostruzione e della rivalità tribali
Ciad Continua instabilità ed estrema rimangono un seria ipoteca sulla via dello sviluppo del Ciad
Congo Brazzaville L'accordo di pace con i ribelli ninja non ha ancora permesso di riportare il Paese alla normalità
Angola La trentennale guerra civile, pur terminata, ha lasciato il Paese in ginocchio, inoltre, rimane irrisolto il problema Cabinda
Zimbabwe La repressione del presidente/dittatore Mugabe sta conducendo lo Zimbabwe al collasso
Comore Frequenti colpi di stato e forti tensioni sociali provocano grave instabilità politica in tutto il piccolo arcipelago
Ruanda Dopo l'apocalisse di 10 anni fa, il ritorno alla normalità è un lungo ed irto cammino
Repubblica Centrafricana Colpi di stato e rivolte militari sullo sfondo di un Paese tra i più poveri del Mondo.
a Brentonico... INSIEME PER LA FESTA DELLA SOLIDARIETA'
"Le guerre dimenticate"
Brentonico Parco Cesare Battisti
sabato 22 e domenica 23 settembre
Tutto il programma della due giorni
In particolare si vuole segnalare al riguardo la fiaccolata per "le guerre dimenticate" di sabato 22 settembre ad ore 19.00 e l'incontro di domenica 23 settembre ad ore 15.30 con Alidad Shiri che presenterà il suo libro "Via dalla pazza guerra. Un ragazzo in fuga dall'Afganistan".
Infine, ma non per importanza, un plauso alle numerose associazioni dell'altopiano (Il Melograno, Amici di Cernobyl - Aiutiamoli a vivere, Gruppo Missionario Interparrocchiale, Gruppo Caritas, Croce Rossa - Brentonico, Meeting Point, Gruppo Sciatori Brentonico) che INSIEME hanno PARTECIPATO all'organizzazione della FESTA DELLA SOLIDARIETA'.
Buona festa a tutti!!!
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