08 dicembre 2009

flora illustrata del Monte Baldo

La Cassa Rurale di Brentonico e il Museo Civico di Rovereto, con la collaborazione della Cassa Rurale Alto Garda, Cassa Rurale Bassa Vallagarina e della sezione Sat di Brentonico, presentano il volume “Flora illustrata del Monte Baldo” giovedì 17 dicembre alle ore 11.00 presso palazzo della Provincia a Trento, e alle ore 18.00 presso la sala conferenze del Mart di Rovereto.
1240 pagine per un volume di pregio che documenta le 1952 specie floristiche rinvenute sul Monte Baldo, una catena montuosa stretta tra il Lago di Garda e la Vallagarina che possiede ben il 43 % dell’intera flora alpina pur estendendosi solo sullo 0,2 % del territorio alpino.
La ricchezza floristica del Monte Baldo è conosciuta da tempo, già nel 1566 Francesco Calzolari ha documentato la presenza di centinaia di specie nel suo libro “Viaggio di Monte Baldo”, suscitando un interesse botanico che è continuato nei secoli fino a giungere ai giorni nostri (link Orto Botanico del Monte Baldo).
Il Museo Civico di Rovereto, che da più di venti anni raccoglie i dati floristici del Monte Baldo, e la Cassa Rurale di Brentonico, da sempre impegnata a valorizzare il territorio su cui con orgoglio vive, danno ora vita a un compendio floristico atteso da secoli e fino a ora mai realizzato.
Un volume ricco di illustrazioni e approfondimenti, che si apre con la storia dell’esplorazione floristica del Monte Baldo e prosegue con l’ampia sezione dedicata alle singole specie e sottospecie presenti sul territorio, quelle conosciute da tempo e quelle rinvenute di recente, come la Brassica repanda sottospecie baldensis.
La Flora illustrata del Monte Baldo si presta a numerose letture, lo studioso potrà trovarvi informazioni preziose di ordine metodologico e scientifico, l’appassionato ne ricaverà stimoli che lo spingeranno a ulteriori escursioni mirate, il lettore vi troverà notizie per lo studio di un territorio tra i più ricchi di specie floristiche d’Europa.
La presentazione del volume, prevista al Mart di Rovereto alle ore 18.00 di giovedì 17 dicembre, vedrà la presenza con gli autori di insigni studiosi quali Alessandro Pignatti, professore emerito di Ecologia dell'Università di Roma La Sapienza e Cesare Lasen, biologo e geobotanico di fama nazionale.
Durante la presentazione, il volume, edito dalle Edizioni Osiride di Rovereto, si potrà acquistare eccezionalmente a 90 euro, anziché al prezzo di copertina di 110 euro.
Ulteriore appuntamento Martedì 29 dicembre, ore 20.30 a Brentonico presso il Teatro Monte Baldo: presentazione volume con l’intervento degli autori Filippo Prosser, Alessio Bertolli e Francesco Festi.

Altri post
un calendario "prezioso"

Link

Orto Botanico del Monte Baldo

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Una ulteriore, e immagino bella e importante, pubblicazione per gli scaffali impolverati dei brentonicani adagiati: adesso sappiamo scientificamente che possono vantare ben 1952 scuse/giustificazioni (il 43 per cento dell'intero territorio alpino!).
Il buon naturalista non piange sulle specie in via di estinzione ma si apre a meraviglia per quelle in evoluzione.
Anna P.

Anonimo ha detto...

Naturalmente ammirando le intelligenze degli autori, concordo con Anna: con opere come questa si giustificano le consulenze onerose per il Parco del baldo, salvo poi scordarsi dell'etica della conservazione dell'ambiente quando si tratta di autorizzare violenti scavi e selvagge costruzioni sulle nostre montagne. Il sistema deve essere olistico e conservare in primis la vita di noi tutti: non le campane di vetro sui SIC e poi sbando per tutto il resto. L'economia non deve essere il pretesto fondamentale (leggi: unico) per il nostro sviluppo.

Senofonte

Anonimo ha detto...

Chiunque compia la fatica di scrivere un libro merita tutto il rispetto possibile... E non è colpa sua se la realtà attuale, di oggi, può essere diversa...Invero la mitica flora del Baldo sembra tuttora esistere nella letteratura più che nella realtà. Forse un ricordo da Museo. E non sono certamente gli impianti sciistici a minarne l'esistenza. Mica è concentrata fra le Mosee e la Polsa! Tutto l'Altissimo, specie ad occidente, è stato abbandonato dagli armenti e le erbacce non più "regolate" soffocano ogni specie di fiore. Il terreno non più naturalmente concimato si impoverisce. Due anni orsono Corna Piana è stata devastata dal passaggio di greggi di pecore. Non c'era più un rododendro sano. Tutto era ridotto a poco meno di un tratturo. La sconsiderata associazione di tutte le sorgenti agli acquedotti ha inaridito ogni valloncello. Pur esistendo aree adatte al Corno della Paura, al Creer, presso la Busa Brodeghera, a Pra Alpesina, in Val Parol, a San Valentino, a Festa, ai Cestarei ecc. non è stata realizzata nemmeno una pozza che raccogliesse le acque meteoriche a beneficio sia dell’acquedotto che degli impianti sciistici. La pessima o inesistente manutenzione dei sentieri favorisce il passaggio di scarpe, scarponi e bikes in ogni dove. Non c'è un cartello che richiami al rispetto della Flora, della Fauna e delle discipline sulla raccolta dei fiori, dei frutti, dei funghi e delle lumache. Guardie Forestali, Vigili Urbani e Carabinieri sono apparizioni miracolose in campagna e sulle strade. La mancanza di un moderno servizio di trasporto pubblico costringe Brentonicani e villeggianti all’uso continuativo delle automobili, comunque indispensabile negli week-end. I prati surrogano l’inadeguatezza e la carenza di parcheggi attrezzati dal Creer a Brentonico-centro. La mancanza di un’intesa con tutte le comunità limitrofe sul presente e sul futuro dell’Altopiano e di tutto il Baldo lascia all’improvvisazione locale o alla intelligenza degli altri il destino di quella che era un’isola di Paradiso Terrestre.
Gianclaudio

Anonimo ha detto...

concordo con quanto detto da Gianclaudio, integro dicendo che comunque la mancanza di tali cose è da inputare ad una amministrazione (non solo l'ultima, ovviamente, è da intendere in generale ) miope che non ha avuto le capacità o gli interessi per sviluppare in maniera degna il territorio. le cose succedono perchè qualcuno le fà, e non succedono solo se qualcuno non le fa.

Senofonte

Anonimo ha detto...

Come mai non compare il Comune di Brentonico tra i promotori/sostenitori della eccellente pubblicazione? E' forse troppo impegnato a organizzare sagre "magna e bevi"? o ha esaurito i fondi in celebrazioni o inaugurazioni?
cc

Anonimo ha detto...

c.c ti domandi come mai, la risposta è che al epoca non ci sono soldi.

Anonimo ha detto...

meglio sarebbe stato, con il pubblico denaro, contribuire alla nascita di un libro in contemporanea alla reale salvaguardia dei siti lì descritti, piuttosto che sfornare abnormi investimenti in impianti di risalita o inutili circonvallazioni.
Dal mio punto di vista o si governa in una direzione (protezione ambientale) oppure nella creazione di parchi di divertimento: la scelta è da fare, ricordando, come mi diceva una saggia e anziana persona, che o la è incinta o no la è incinta, no esiste che la sia meza incinta...

Senofonte