27 gennaio 2008

partecipazione, impegno politico e gerantocrazia

In alcuni commenti ai post pubblicati ("Io Parco, e tu?" ... io Penso con la mia testa, molti punti "a consiglio") si è dato il via ad una nuova discussione della quale è stato richiesto di ritagliare un post"icino" a parte.
Ecco fatto!

Mi fa piacere che tra le righe traspaia la volontà di fare qualcosa! Ma cosa?
Mancano i leader di una volta ha detto anonimo ed è vero, ma è colpa loro se non ci sono dei degni eredi oggi, colpa della loro leadership, della loro (e passatemi i termini) mancanza di lungimiranza nel scegliersi gli eredi! Oggi abbiamo sugli scranni del potere le figure che hanno raccolto quello che potevano, pochissimi hanno la caratura dei "vecchi", come mai?
Se devo fare una critica alla politica è proprio questa: la mancanza di lungimiranza nel perpetuarsi attraverso dei leader carismatici riconosciuti, a partire da Roma e giù fino ai quartieri più piccoli.
Tornando a bomba: io non ho un vero credo politico, non appartengo ad alcun partito, cerco di prendere da tutti il meglio, già perché sia a destra che a sinistra vi sono delle cose che non vanno, ma anche delle buone idee! Bisogna pure riconoscerlo!! partendo da questi presupposti si può creare qualcosa di diverso che funzioni e il cui scopo sia servire la popolazione? (utopia); difficile, bisogna abbandonare la logica personalistica di ciascuno ed è dura!!!
mah, chiedo al blog, se possibile, di creare una pagina ad hoc, in modo che se vi sono delle risposte a questi miei pensieri si possano leggere a parte, senza entrare per forza in "io parco e tu...";
vediamo se effettivamente può nascere qualcosa di costruttivo, rilancio chiedendo disponibilità ad incontrarsi.
Una cosa mi piace (e vado un po' contro a quello che scrissi l'anno scorso); quando si scrive e si risponde su un blog sotto nickname o anonimamente, spariscono i pregiudizi e i preconcetti che si hanno nei confronti delle persone.
Proviamo ad abbandonare un po' di luoghi comuni e di preconcetti e vediamo cosa succede.....

Il sasso è stato lanciato: a tutti i lettori il compito di non lasciarlo cadere nel vuoto e contribuire attivamente alla discussione esprimendo le proprie personali idee al riguardo.

In questi giorni si respira molta aria di elezioni (provinciali, probabilmente "politiche", comunali???)...

NOTIZIA CURIOSA E INTERESSANTE!
La notizia potrebbe sembrare che personaggi come Alessandro Profumo, Matteo Marzotto, Giovanni Floris, Marco Follini, Italo Bocchino, Gianni Cuperlo e Giorgio Gori hanno deciso che entro i 60 anni si dimetteranno da eventuali cariche istituzionali. Ma è qualcosa di meglio: un gruppo trasversale di persone di varia estrazione politica e professionale, su idea dell’imprenditore ex-politico Luca Josi, ha deciso di siglare un Patto generazionale nel quale sottoscrivere l’impegno a lasciare o non accettare ruoli di leadership istituzionale una volta raggiunti i 60 anni.
Non si tratta di andare all’ospizio, ma di continuare a offrire il proprio apporto in qualità magari di vice, consulente, numero due, qualsiasi posizione che consenta alla società di avvantaggiarsi di un’esperienza senza disperderla.
Si parla ovviamente di politica o di economia pubblica, e mi pare un segnale formidabile per i gerontocrati ed ex sessantottini che tengono in ostaggio la vita politica italiana: un modo di far sapere, alle prossime generazioni, che almeno loro non saranno nè un problema nè un tappo sul loro futuro.
Ci hanno messo la firma in tanti, e trasversalmente. Ma chissà, forse anche così, un giorno, avremo un governo guidato da un quarantenne con vent’anni di responsabilità davanti a sé. Come Spagna, Gran Bretagna, Stati Uniti.
http://www.pattogenerazionale.com/

Post collegati al tema:
07 dicembre 2007 la politica lontana
24 novembre 2007 un bilancio partecipato e condiviso?
03 aprile 2007 iniziative di democrazia diretta
02 marzo 2007 "Dal sogno al progetto"
21 gennaio 2007 democrazia diretta e partecipativa
20 dicembre 2006 trasparenza, comunicazione, partecipazione

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarebbe bello! Ma cosa volete fare, ormai hanno occupato politicamente tutto con propri uomini: dai più importanti enti privati dell'Altopiano fino alle più piccole e benemerite associazioni di paese. Contenuti, idee, progetti (di quelli che valgono e contano davvero per il futuro nostro e dei nostri figli e per qualificare civilmente, culturalmente e socialmente un territorio) non se ne vedono più. Impazzano invece le feste (sul Parco CB o nei altri parchi) con i soliti condimenti culinari glocali. Siamo al feudalesimo, al vassallaggio, altro che democrazia e partecipazione!

Anonimo ha detto...

Ottima idea il "post"icino!Se ne può parlare,io ci sono.Gli argomenti non mancano,la voglia di affrontarli c'è e se possibile anche di farli emergere.Proviamoci convinti.

Anonimo ha detto...

Da Wikipedia.org:
DEFINIZIONE GERONTOCRAZIA
Il termine gerontocrazia indica un sistema politico in cui il potere è detenuto dagli anziani. Essa si fonda sul grado di influenza ed autorevolezza che generalmente viene attribuito agli anziani, sul presupposto di una loro maggiore esperienza e di una riconosciuta probità.
La parola è stata coniata per definire le antiche forme di autorità patriarcale, comune a molte società tribali, in cui il potere viene detenuto dai membri più anziani della tribù. Solitamente il potere si limita alla prerogativa di celebrare matrimoni, dirimere le controversie e, in certa misura, coordinare la vita della comunità.
La gerontocrazia ha avuto diffusione in tutto il mondo in epoche diverse; ancora oggi è prevalente presso alcune tribù dell'Africa, del Sud America e dell'Oceania. Fino a tempi piuttosto recenti anche molte tribù autoctone dell'America Settentrionale avevano una struttura sociale gerontocratica.
Nell'ambito della politica moderna occidentale il termine viene usato, con intento polemico, per indicare l'età media molto avanzata degli uomini politici. Etichettando un governo democratico come gerontocrazia si intende stigmatizzare lo scarso ricambio della classe dirigente e la lentezza della carriera politica. Di norma si sottointende che entrambi i sintomi siano causati da un sistema politico fortemente clientelare.
Alcuni critici sostengono che questo è il regime politico attualmente esistente in Italia suffragati dal fatto che l'età media dei parlamentari supera i cinquant'anni, molti dei quali hanno superato i tre mandati ed alcuni sono giunti addirittura a sette.

PANEM ET CIRCENSE .... NON DICO ALTRO!!!!!!

Anonimo ha detto...

tutto occupato..... mah, forse è anche vero e se devo essere franco un po' di demotivazione c'è, però penso anche che ci siano buone idee e molte teste pensanti, si tratterebbe "solo di attivarle". Nei miei vaghi ricordi di storia c'è un lumicino che dice che dopo il feudalesimo abbiamo conosciuto un lungo periodo di espansione economico-culturale......
Comunque vi erano anche dei Signori illuminati.... :)
Il nostro attuale "signore" non sembra esserlo più di tanto, ma è meglio no..?