10 dicembre 2007

esempio di comune virtuoso

COMUNE DI CARANO

951 abitanti (censimento 2001)
altitudine 1086 metri s.l.m. - sup. 13,62 kmq

L'amministrazione comunale di Carano in Val di Fiemme (TN) ha realizzato il campo fotovoltaico pubblico più grande d'Italia.
Su un’area di circa 15000 mq, a 1200 mt di quota, è stato realizzato un impianto fotovoltaico a terra costituito da 2.946 pannelli fotovoltaici in silicio monocristallino, di cui 2.856 fissi e 90 a inseguimento, ossia che seguono il movimento del sole ruotando su un asse verticale.
Nel dettaglio, per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico sono stati utilizzati:
  • 480 micropali di 2,50 mt di profondità media
  • 160 tonnellate di acciaio zincato
  • 21,1 km di cavi elettrici
  • 79.400 fra dadi, rondelle e bulloni in acciaio Inox Aisi 304

I pannelli fotovoltaici, da 170 Wp cadauno, producono all’anno complessivamente circa 600mila kilowattora che, immessi nella rete di trasmissione nazionale, consentono al Comune, tramite il vecchio Conto Energia, di ricavare 0,47 Euro per ogni Kwh di energia prodotta. L’energia prodotta dall’impianto copre il fabbisogno energetico di oltre 3/4 della popolazione residente. L’appalto è stato aggiudicato ad una ditta di primo ordine mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa prendendo in considerazione i seguenti elementi con la relativa ponderazione:

  • Il prezzo offerto
  • Il rendimento dell’impianto proposto suddiviso fra garanzia sulla produzione di energia elettrica media annua e l’indice di tolleranza sul valore di potenza nominale del pannello fotovoltaico
  • La durata della garanzia comprensiva della sostituzione di componenti difettosi
  • Il costo annuo di manutenzione ordinaria e straordinaria di durata minima decennale
  • I tempi di realizzazione
  • La certificazione di qualità dei prodotti

L’offerta della ditta che si è aggiudicata la commessa è risultata vincente, anche in considerazione di due scelte progettuali: la struttura di sostegno dei pannelli (alcuni dei quali su struttura mobile) e il sistema antifurto, la prima installazione di antifurto in Italia applicato al fotovoltaico. Qualora venga staccato un pannello dalla struttura, parte un segnale al sistema di supervisione il quale lo inoltra a sua volta ai soggetti delegati al controllo e alla manutenzione dell’impianto e, volendo, anche alle Forze dell’Ordine.
Infine, per creare un legame storico fra l’impianto e il sito, la ditta ha costruito la strada di accesso ai locali tecnici con vecchi cubetti e binderi di porfido recuperati nel corso degli anni dalle strade comunali e tutti provenienti dalla cava, oggi dismessa, sopra la quale è situato il campo fotovoltaico.

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